TBC

Descrizione base

La tubercolosi è percepita come una malattia del passato. Ma come dimostrano i dati epidemiologici italiani, ed ancor di più i dati su scala mondiale, la tubercolosi è ben lontana dall’essere stata debellata. E’ la patologia causata da un singolo agente patogeno che miete più vittime tra gli adulti ancor oggi, un milione e seicentomila l’anno.

E in Italia:

• Ogni anno vengono notificati 4000-5000 casi di tubercolosi (4387 nel 2006).

• I casi notificati non necessariamente rispecchiano il vero andamento della malattia: sono stati descritti problemi di sottonotifica (fino al 50% in alcune regioni), spostando

• Il tasso di incidenza (nuovi casi all’anno) nella popolazione generale è di 7/100.000. Rientra nella fascia di Paesi a bassa incidenza, ovvero sotto la soglia dei 10/100.000.

• Nelle grandi città i valori di incidenza sono triplicati: Milano 25/100.000, Torino 30/100.000 e tassi simili sono registrati a Roma.

• La concentrazione dei gruppi a rischio nelle grandi città influenza l’alto valore rilevato. Rientrano in questi gruppi: contatti di persone contagiose, HIV positivi, immigrati da Paesi ad alta endemia di TB, residenti in strutture detentive e personale di strutture ad alto rischio di trasmissione.

• Le forme polmonari rappresentano circa il 72% dei casi registrati. Nelle forme extrapolmonari, le localizzazioni più frequenti sono quelle pleuriche, linfonodali, genito-urinarie ed articolari.

• Le forme resistenti ai farmaci sono presenti anche in Italia. Tra i nuovi casi di TB, la percentuale di forme multiresistenti (MDR) è dell’ 1.6%; la percentuale di forme resistenti tra pazienti già trattati in precedenza è del 17.7%

• La tristemente nota XDR-TB, per cui al momento non esistono farmaci, è stata diagnosticata anche in Italia. Su otto casi seguiti da medici italiani, 4 sono deceduti e 4 ancora sotto osservazione.

• Da qualche anno il tasso di incidenza si mantiene stabile. Non accenna a diminuire.

• Il tasso di mortalità è inferiore all’unità (<1/100.000). Nel 2005 i decessi registrati furono 449.

 

Gruppi a rischio

• Circa il 50% di casi di TB si registra in immigrati da zone ad alta endemia. Le difficoltà di accesso al nostro Sistema Sanitario, le barriere culturali e la paura di stigmatizzazione sociale, comportano per molti immigrati un ritardo diagnostico, aumentando il rischio di trasmissione ai contatti stretti.

• I luoghi di detenzione obbligatoria (carceri, prigioni, centri di permanenza temporanea) o le strutture di accoglienza (centri accoglienza senzatetto, case-famiglia, dormitori) sono potenziali serbatoi in cui la malattia può diffondersi in modo rapido. Il sovraffollamento di tali luoghi aumenta il rischio di trasmissione interna non solo tra i residenti, ma anche tra il personale operante.

• I soggetti immuno-compromessi (HIV positivi, pazienti sottoposti a terapie immuno-soppressive, malnutriti) hanno un rischio maggiore di sviluppare la malattia a causa della diminuita efficienza del sistema immunitario, che non riesce più a contrastare l’azione dei bacilli della tubercolosi.

Azioni

• Sensibilizzare i governi e le Autorità locali (non solo quelle italiane) per garantire un impegno politico per un servizio a livello locale, regionale e nazionale di lunga durata.

• Mantenere prestazioni di alta qualità nella diagnosi, cura e follow-up del paziente attraverso programmi di controllo di qualità esterni a livello locale, regionale e nazionale.

• Informare e sensibilizzare le comunità facenti parte dei gruppi a rischio, ponendo l’accento sull’importanza della diagnosi precoce e della terapia preventiva come i due mezzi più efficaci per prevenire la trasmissione della malattia.

• Attivare ed intensificare programmi di screening nella popolazione a rischio: HIV positivi, immigrati da paesi ad alta endemia, residenti in strutture detentive, contatti di pazienti contagiosi, personale operante in strutture ad alto rischio di trasmissione.

• Promuovere la ricerca di nuovi strumenti diagnostici più rapidi ed in grado di rilevare la resistenza ai farmaci antitubercolari.

• Promuovere lo sviluppo di farmaci che riducano la lunghezza del trattamento; farmaci di seconda linea meno tossici e vaccini più efficaci

 

Cosa fa “StopTB-Italia ONLUS”

L’ASSOCIAZIONE ITALIANA PER LA LOTTA ALLA TUBERCOLOSI NEL MONDO

• Erogazione di fondi ad Istituti e Centri d’Eccellenza attivi nella ricerca scientifica ed operativa nel campo della tubercolosi.
• Raccolta fondi destinati ad Istituzioni operanti nel campo della TB o persone fisiche.
• Supporto a programmi di ricerca operativa in Paesi ad alta incidenza, condotti sotto l’egida di Centri di Eccellenza operativi nel controllo della tubercolosi. Attualmente sono in corso progetti in Burkina Faso e Mozambico per il rafforzamento della rete di laboratori per la diagnosi tubercolare.
• Parziale supporto economico a pazienti con tubercolosi evidentemente svantaggiati.
• Comunicazione ed informazione: pubblicazione di volantini e brochure.

Il punto di riferimento in Italia per le malattie respiratorie

Disclaimer
Privacy & Cookie Policy

Contatti

Mondo Respiro
c/o Kyos S.r.l.s.
P. Iva 08872900967
via Paolo Andreani 6
20122 Milano
tel: +39 339 2977294
info@mondorespiro.com

Social