Asma, soltanto un paziente su tre si cura in maniera corretta

,

In Italia si stimano circa 2.6 milioni di persone con asma, 3.3 milioni con BPCO2, e un’incidenza del 10-20% di dermatite atopica nei bambini e del 2-5% negli adulti3

Le evidenze epidemiologiche restituiscono uno scenario sul quale è importante riflettere sia per perpetuare i comportamenti virtuosi a tutela della salute della popolazione, sia per guardare al futuro della ricerca e dell’impegno della sanità pubblica nei confronti dei pazienti

Il 10% di tutti i pazienti asmatici ne soffre in forma grave, con un elevato rischio di esacerbazioni e ospedalizzazioni, e tutto questo si traduce in costi elevati in termini di qualità della vita, oltre che per il servizio sanitario.

Sono dati riportati al convegno “Trent’anni di attività a favore e a tutela dei pazienti con malattie allergiche, atopiche e respiratorie” che  Federasma e Allergie ha organizzato per il suo trentennale.

“Trent’anni fa”, quando Federasma e Allergie ODV fu fondata presso l’allora Fondazione Maugeri di Tradate, avevamo meno strumenti farmacologici: si pensi solo che non esistevano le terapie con anticorpi monoclonali, che hanno rivoluzionato la vita dei pazienti, c’era meno attenzione alla prevenzione primaria e secondaria, era estremamente complesso incidere sulle politiche sanitarie e lo stesso coinvolgimento dei pazienti nel percorso di cura era una chimera;
spiega Antonio Spanevello, Coordinatore dei Dipartimenti di Ricerca e Clinico Assistenziali degli Istituti Clinici Scientifici Maugeri e primario di Pneumologia dell’Irccs Maugeri Tradate.
In questi anni l’Associazione è stata un partner fondamentale per costruire un dialogo con tutti gli stakeholder affinché le malattie allergiche e respiratorie fossero portate all’attenzione delle istituzioni e nel supporto ai pazienti più severi sia nella gestione della malattia sia in quella delle attività di vita quotidiana. Adesso lo scenario è profondamente cambiato nella cura, nell’engagement e nella ricerca.

Dei tre milioni di pazienti affetti da asma in Italia, soltanto uno su tre segue correttamente e in maniera continuativa le terapie prescritte dallo specialista.
«Troppo spesso la compliance alla terapia da parte di chi soffre di asma bronchiale è drammaticamente bassa» conferma Spanevello.
«Diversi studi, però, hanno dimostrato come istruire i pazienti al riconoscimento dei sintomi e delle esacerbazioni della malattia, alla gestione terapeutica, alla riduzione dell’esposizione ai trigger e al miglioramento delle attività sociali e fisiche contribuisca a migliorare la cooperazione nella gestione dell’asma. Interventi educativi specifici possono aiutare a migliorare il controllo dei sintomi e ridurre le ospedalizzazioni nei pazienti asmatici».

Riferimenti bibliografici:
1. https://www.federasmallergie.it/category/malattie-respiratorie/asma/
2. https://www.aiponet.it/news/104-ufficio-stampa/3313-malattie-respiratorie-dopo-la-pandemia-impennata-di-controlli.html
3. https://www.andea.it/cose-la-dermatite-atopica/

Competenze

Postato il

Ottobre 15, 2024