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Cambi Climatici e Patologie Respiratorie

da | Giu 23, 2024 | Cambiamento climatico, Climate Change

Negli ultimi anni stiamo assistendo ad alcune delle conseguenze che i cambiamenti climatici hanno sulla nostra vita. Stagioni che tardano ad arrivare come i mesi scorsi caratterizzati da temperature più̀ autunnali che primaverili, alluvioni… questi eventi che non sono più̀ eccezionali nella loro manifestazione influiscono anche sull’incidenza delle patologie respiratorie. Quest’anno più di 150 mila persone ko alla settimana. Una “situazione anomala” dicono gli esperti. Una “ondata virale inattesa” che, complice il maltempo delle ultime settimane, costringe a letto davvero tanta gente. La primavera in corso pare essere contraddistinta da una frequenza di sindromi simil-influenzali con una prevalenza di virus respiratori che preoccupa. L’evento più̀ critico è il cambio repentino di temperatura che può portare un effetto di disidratazione delle vie aeree dell’epitelio e di stress ossidativo, fattori che favoriscono le riacutizzazioni, ad esempio dei pazienti con asma e che si traducono in accessi al pronto soccorso. Come si possono fronteggiare in modo efficace sbalzi di temperatura inaspettati o, se esiste la componente allergica, gli episodi di iper-pollinazione o di fioriture ritardate?

Il cambiamento climatico non è rilevante per la salute solo per gli sbalzi di temperatura; non dobbiamo dimenticare, infatti che a livello ambientale ci sono altri fattori di cui tenere conto. Per i soggetti allergici, ad esempio si trovano a fronteggiare stagioni polliniche più̀ lunghe o anticipate con quantità̀ di pollini prodotta maggiore. Gli abbassamenti repentini della temperatura o le precipitazioni abbondanti temporalesche possono determinare la rottura improvvisa di alcuni pollini per shock osmotico con liberazione in aria di quantità̀ pollinica e conseguente aumento del rischio di esposizione dei pazienti asmatici con componente allergica agli allergeni. Per il paziente pediatrico si deve avere quindi avere un’attenzione maggiore.

Il primo consiglio è di controllare i bollettini pollinici per capire in anticipo se si va incontro a un’esposizione eccessiva degli allergeni e quindi essere preparati esattamente come si controlla il meteo per le previsioni del tempo.

Il secondo consiglio è di seguire tutte le raccomandazioni fornite dal medico che può̀ essere il medico di medicina generale o lo specialista soprattutto se è prevista la gestione di terapie impegnative come quelle che prevedono l’utilizzo di farmaci biologici.

Il terzo consiglio è imparare di autogestire in prima battuta la fase acuta, quindi, gestire i farmaci dell’emergenza nella dose e sequenza previste dal piano terapeutico d’emergenza; per poi rivolgersi al pronto soccorso se la situazione non è in regressione e i sintomi persistono.

 

 

La terapia per l’asma o la rinite deve essere rivista? L’aspetto più̀ importante è verificare se la terapia del paziente asmatico è efficace, ossia se l’infiammazione è tenuta sotto controllo in modo corretto. Non esiste un’esigenza di cambiare il piano terapeutico in base ai cambiamenti esterni del clima. Se però il paziente presenta una o più̀ riacutizzazioni sicuramente si deve indagare quali sono le cause e intervenire in modo tempestivo per riportare ad una situazione di equilibrio.

È cambiato il tipo di accesso al P.S. per episodi di riacutizzazione? Nel corso dei diversi progetti che ho potuto seguire come componente della rete Ambiente e Salute abbiamo avuto la possibilità̀ di lavorare con diversi gruppi che in Italia coordinano il monitoraggio delle ondate di calore. Ci sono studi a livello nazionale che hanno evidenziato come gli accessi al P.S. per episodi acuti con conseguente ricovero, soprattutto per fasce di popolazione fragili (bambini e anziani) siano aumentati sia proprio per le elevate temperature, sia per picchi di inquinamento che le alte temperature favoriscono.

https://www.unrespirodisalute.it/supporto-durante-riacutizzazione-improvvisa/

https://www.unrespirodisalute.it/destagionalizzazione-asma-allergie-malattie-respiratorie/

https://www.unrespirodisalute.it/allerta-polmonite/

 

 

I virus in circolazione

Raffreddore, mal di gola, naso che cola, tosse: i  virus di questo periodo “provocano per lo più fastidi respiratori, ma anche qualche disturbo gastroenterico. La buona notizia è che di solito i disturbi si superano nell’arco di qualche giorno”, ha precisato il Prof. Pregliasco. Il più diffuso attualmente in Italia, tra i virus respiratori ancora in circolazione, è il rhinovirus. “Seguono nell’ordine il virus parainfluenzale (sintomi influenzali), gli enterovirus (anche vomito e diarrea), gli adenovirus (anche congiuntiviti e gastroenteriti) e il metapneumovirus (naso che cola, febbre, tosse e respiro sibilante e, se l’infezione è grave, distress respiratorio) – ha specificato il Prof. Pregliasco-. A tutto questo si aggiungono, nonostante il progressivo declino dei casi di Covid, alcuni focolai del virus Sars-CoV-2, che quindi persistono, contribuendo alla complessità della situazione sanitaria attuale”. A farne le spese sono soprattutto bambini, anziani e persone fragili. “Colpiscono trasversalmente, in alcuni casi anche con effetti pesanti, pure in termini di sovrainfezioni batteriche” ha precisato ancora Pregliasco.

Il punto di riferimento in Italia per le malattie respiratorie

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